La sua recente partecipazione al 61° Festival di Sanremo lo ha portato nuovamente sotto i riflettori, anche se in realtà non si sono mai spenti. Il suo stile è semplicemente quello di non mettersi in mostra se non per esprimere i suoi pensieri e stati d’animo al momento giusto.
Conosciamo un pò meglio la sua vita, perchè bisogna essere fieri di un uomo siciliano così speciale, che ci dona melodie ricercate, composizioni articolate, testi profondi, insomma canzoni meravigliose tutte da ascoltare e apprezzare. Franco Battiato non è soltanto un grande cantautore siciliano ma anche scrittore, compositore, attore, regista e pittore.
L’artista nacque in Sicilia a Jonia, vicino Catania, il 23 marzo del 1945.
Terminate le scuole superiori si trasferì prima a Roma e poi si stabilì a Milano.
Il suo primo singolo, L’amore è partito, venne presentato al Festival di Sanremo 1965 da Beppe Cardile e Anita Harris e la sua prima apparizione televisiva avvenne nel 1967 con il brano La torre, invitato da Giorgio Gaber nel suo programma, Diamoci del tu.
In quello stesso anno fece la sua prima esperienza teatrale, recitando un piccolo ruolo in Molto rumore per nulla di W. Shakespeare.
Dopo aver partecipato nel 1969 al "Disco per l'estate" con il brano Bella ragazza, egli scelse di lasciare momentaneamente il mondo discografico.
Nel 1971 iniziò a dedicarsi alla musica elettronica e sperimentale, dando vita ai brani "Fetus" (1972), "Pollution" (1973), "Sulle corde di Aries" (1973), "Clic" (1974) e "M.elle Le Gladiator" (1975).
Nel 1976 si dedicò all’avanguardia colta con brani molto apprezzati dalla critica e nel 1979 scrisse brani dagli echi orientali, proprio a seguito di un suo percorso spirituale e dei suoi studi sulle dottrine orientali. Sempre nel 1979 nacque il primo album pop dell’artista, L’era del cinghiale bianco, e negli anni a seguire Patriots, La voce del padrone e L’arca di Noè lo proiettarono verso un successo da rockstar, con vendite da capogiro.
Nel 1984, cantando all’Eurofestival con Alice, si classificò al quinto posto con il brano I treni di Tozeur; dopo la pubblicazione del disco Fisiognomica, nel 1989 venne invitato da papa Giovanni Paolo II, divenendo così il primo cantante di musica leggera ad esibirsi in Vaticano.
Battiato si dedicò anche ai suoi miti celesti e all’approfondimento interiore e iniziò a fare l’editore di libri esoterici, con la sua piccola casa editrice, L’Ottava.
Negli anni ’90 Franco si dedicò alla pittura, facendo uno studio approfondito e un’analisi di se stesso, fino ad arrivare alla realizzazione di mostre delle sue tele ad olio in Italia e nel mondo con lo pseudonimo di Süphan Barzani, uno dei tanti utilizzati dall’artista sin dall’inizio della carriera.
Nel 1994 iniziò un’intensa collaborazione e un proficuo scambio culturale col filosofo Manlio Sgalambro. I due congegnarono insieme un primo album di canzoni, L’ombrello e la macchina da cucire.
A restituire la sua popolarità fu l’album L’imboscata (1996), e dopo Gommalacca (1998).
L’artista siciliano recuperò la forma classica nel successivo album di cover e con due brani inediti, intitolato Fleurs (1999), seguito da Fleurs3 nel 2002, chiusura di un trittico di cui manca volutamente la seconda puntata.
Nell’ultimo decennio ha anche lavorato come regista, partecipando alla Mostra del cinema di Venezia con Musikanten, incentrato sugli ultimi anni di vita di Ludwig van Beethoven; inoltre tante sono state le collaborazioni con cantanti italiani, da Francesco Renga a Fiorella Mannoia, da Bluvertigo a Claudio Baglioni, fino all’ultima con il cantautore Luca Madonia che li ha portati a partecipare al 61°Festival di Sanremo (2011) con il brano L’alieno, classificatosi tra le prime sei posizioni.
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