lunedì 24 giugno 2013

Vacanze in Sicilia … tra i luoghi del Commissario Montalbano !!



Un viaggio in Sicilia potrebbe essere l’occasione per andare alla scoperta di luoghi meravigliosi, famosi per l’ambientazione della serie televisiva “Il commissario Montalbano”  tra le province di Ragusa e Siracusa, tra mare e Barocco, tra natura e archeologia, tra cucina e tradizioni.
Per chi nella serie si è innamorato del mare di Marinella, su cui affaccia la villetta del Commissario, deve sapere che quella è la costa di Punta Secca, piccolo borgo, frazione di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa, chiamata così per la presenza di una formazione di scogli di fronte la spiaggia di levante che forma una secca, per questo detta “a sicca”. Il borgo si trova tra importanti zone balneari, tra Marina di Ragusa e Scoglitti, in particolare tra Caucana e Punta Braccetto, ed è ben riconoscibile per il suo bel Faro, alto 35 m e risalente al 1853, a cui è annesso un fabbricato della Marina Militare. Molto popolato d’estate, il borgo ha un bel lungomare e delle piccole piazze sempre vive e ridenti.
Il palazzo del commissariato di Vigata nel film è in realtà il municipio di Scicli. Scicli, città barocca-presepe, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO nel 2002, è incastonata all'incrocio di tre valloni, con case da ogni parte fin sopra i dirupi dei rilievi calcarei e una grande piazza in basso, si trova a pochi chilometri dal mare e conserva uno splendido centro storico, frutto della ricostruzione settecentesca in seguito al terremoto del 1693 che rase al suolo l'intera città.
A Scicli s’incontrano splendidi palazzi nobiliari, come Palazzo di Città (sede del municipio) al quale è annessa la Chiesa di San Giovanni Evangelista tardo-barocca in pietra dorata locale. Ma per ammirare quello che viene definito il palazzo barocco più bello di Sicilia si deve raggiungere Palazzo Beneventano con  i suoi caratteristici mascheroni che rappresentano alcune teste di moro.
Per gli amanti della natura è da vedere la cava di San Bartolomeo (canyon naturale dovuto all'azione del torrente San Bartolomeo sulla roccia calcarea) che racchiude  la stupenda chiesa omonima e da dove si arriva al complesso di grotte di origine bizantina di Chiafura.
Inoltre incuriosisce la visita alle architetture militari del Castellaccio (“Castiddazzu”, torrione di uno scomparso mastio probabilmente risalente al XV secolo) e del Castello dei Tre Cantoni.
Scicli è anche mare, con diciotto km di spiaggia finissima e dorata che degrada in un mare cristallino e ben quattro borgate marinare.
Tra queste la più antica e grande è Donnalucata, il cui nome deriva dall'arabo "Ayn-Al-Awqat", che significa fonte delle ore, perchè lì si trovava una sorgente di acqua dolce che sgorgava sulla spiaggia, grazie al gioco delle maree, cinque volte, proprio come le preghiere musulmane; nel suo porto sono state girate scene del film.
Altro splendido piccolo borgo marinaro in cui sono stati girati episodi della serie è Sampieri, situato lungo uno sperone di roccia calcarea, da cui parte una splendida spiaggia a mezzaluna che culmina a Punta Pisciotto con la Fornace Penna, fabbrica di laterizi costruita nel 1912 e in disuso dal 1924 quando fu incendiata. Spettacolare esempio di archeologia industriale fra i più importanti in Italia è una vera e propria "cattedrale del mare". 

Tra i luoghi visitati da Montalbano vi è anche il famoso Castello di Donnafugata, a 15 km circa da Ragusa, una sontuosa dimora nobiliare di fine Ottocento, di 2500 metri quadrati con un'ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali. Il castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze di cui una ventina sono oggi visitabili e contengono ancora gli arredi ed i mobili originali dell'epoca per cui sembra quasi di fare un salto nel passato. Splendido il parco di 8 ettari intorno al castello con migliaia di specie vegetali e varie "distrazioni" che dovevano allietare e divertire gli ospiti, come il tempietto circolare, la Coffee House (per dare ristoro), alcune "grotte" artificiali dotate di finte stalattiti (sotto il tempietto) e il particolare labirinto in pietra costruito nella tipica muratura a secco del ragusano all’interno del quale è ancora possibile perdersi !!
Tanti sono i luoghi calpestati dal set de “Il Commissario Montalbano”, come il lungomare di Marina di Ragusa e altre città nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO come la splendida Ragusa Ibla e Modica, famosa oltre che per i meravigliosi monumenti del barocco siciliano anche per i suoi celebri laboratori di cioccolato artigianale che producono delizie tutte da assaggiare!!
Insomma, la Sicilia è sempre una scoperta …. e vi aspetta !!

lunedì 10 giugno 2013

Preparazione Granita alle Mandorle Siciliana



Anche quest'anno è arrivata l'estate e per questo caldo 2013 ci apprestiamo a rinfrescarci e a preparare qualcosa di tipico siciliano.
Dunque perchè non preparare la Granita alle Mandorle siciliana?


Per tutti quelli che sono lontani dalla Sicilia e per tutti coloro che hanno voglia di gustare qualcosa di tipico siciliano, ecco la ricetta per la preparazione della Granita di Mandorle.



La prima ricetta si realizza con un panetto di pasta di mandorle!
INGREDIENTI
700 g di acqua
150 g di pasta di mandorle
100 g di zucchero



PREPARAZIONE
Sciogliete, in 700 g di acqua calda, 150 g di pasta di mandorle; poi aggiungete 100 g di zucchero al composto, mescolate e versate in un contenitore. Una volta raffreddato, mettete il tutto in freezer, avendo cura di mescolare ogni tanto affinché il composto si solidifichi lentamente e in modo omogeneo.
La seconda ricetta si realizza con il latte di mandorle (da provare per la varietà dei possibili tipi di latte già pronti in commercio)!
INGREDIENTI
350 ml di acqua
500 ml di latte di mandorle
200 g di zucchero in polvere
PREPARAZIONE
Fate sciogliere, a fuoco basso, lo zucchero nell’acqua e fate sobbollire per pochi minuti. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.

Quando lo sciroppo è ben freddo unitelo al latte di mandorle, mescolate e poi versate in un recipiente. Mettete il tutto in freezer, avendo cura di mescolare ogni tanto affinché il composto si solidifichi lentamente e in modo omogeneo.

La granita siciliana è famosissima in tutto il mondo insieme alla cucina tipica siciliana, quindi non vi resta che preparala, assaggiarla e soprattutto gustarvela. 

domenica 9 giugno 2013

Cucina Siciliana: La Storia

Oggi vi riproponiamo nuovamente qualche cenno sulla storia della cucina siciliana. 

Adagiata al centro del Mediterraneo, fra il Tirreno e lo Ionio, fin da epoche remote la Sicilia é stata un approdo naturale per navigatori e commercianti.
La sua posizione geografica ha favorito l'incontro di popoli e civiltà: è nata così una gastronomia complessa ed articolata grazie al contributo di tutte le culture stabilitesi in Sicilia negli ultimi due millenni.
L'isola fu colonizzata da Fenici, Cartaginesi e Greci, i quali hanno lasciato un segno indelebile nella tradizione gastronomica siciliana: introdussero il pane con le sue molteplici ricette e la buona norma di sfornarlo piu' volte durante l'arco della giornata, cosi' da poter essere sempre consumato fresco. In Sicilia tuttora ne sono presenti numerose varieta', spesso arricchite con il sesamo detto "cimino" o "giuggiulena".

I popoli antichi ci insegnarono inoltre il trattamento delle olive, la salatura della ricotta (per poterla conservare più a lungo), l'allevamento delle api e molto probabilmente portarono in tavola la cultura del vino.
Nel III secolo a.C. la Sicilia divenne una delle principali province romane. 

Gastronomicamente i Romani fecero scuola per quanto riguarda la farcitura di pesci e verdure, la preparazione delle salsicce e la conservazione della neve dell'Etna per la preparazioni a base di frutta. I gelati e le granite sono cosi' entrati a far parte delle abitudini culinarie siciliane e vengono prodotti in centinaia di gusti differenti.

Tra il V e il VI secolo d.C. l'isola cadde sotto la dominazione dei Vandali e degli Ostrogoti i quali lasciarono soltanto una decadenza culturale ed economica.
Successivamente passo' sotto il dominio Bizantino, che ne mantenne il controllo per circa tre secoli. Pur non lasciando nessuna ricetta tradizionale degna di rilievo, i Bizantini tramandarono la pratica di arrostire allo spiedo la carne nonchè la stagionatura e la lavorazione dei formaggi per renderli piccanti e più saporiti; introdussero infine alcune spezie.

Una svolta gastronomica avvenne nel 965, quando gli Arabi, diventati veri e propri padroni dell'Isola, introdussero la canna da zucchero, il riso, gli agrumi, l'uso delle droghe.

La pasticceria diviene inimitabile, cosi' nacque la celebre "cassata" e la "cubbàita", un torrone di miele, semi di sesamo e mandorle. Si ebbe cosi' l'evento di una cucina arabo-sicula la cui influenza si estese a tutto il bacino occidentale del Mediterraneo.
Sono innumerevoli le ricette che arricchirono in quel tempo il patrimonio gastronomico insulare e si puo' affermare che la cucina siciliana, nell'anno Mille, primeggiava su tutte le altre cucine europee.
In Sicilia gia' allora esisteva la pasta e molte erano le ricette con i vermicelli, precursori degli spaghetti; era operativo anche un servizio di spedizioni di pasta seccata in vari territori musulmani e cristiani.
Tra i vari piatti, ancor oggi in uso, e' impossibile non citare il "cuscusu" elaborazione del cuscus arabo.
Sempre durante la dominazione araba si diffuse l'uso del sorbetto non molto dissimile da quello odierno, e di gran lunga piu' raffinato rispetto alle bevande ghiacciate consumate nel resto d'Europa.

Dopo appena un secolo di dominazione araba, nell'XI secolo, i Normanni costituirono il segno di Sicilia, Federico II, promulgatore delle arti e delle scienze, fu fautore di un periodo di grande splendore culturale, che ebbe il suo fulcro a Palermo.
La gastronomia mantenne le caratteristiche siculo-arabe, ma altre nuove pietanze fecero la loro comparsa; in particolare il pesce conservato o salato: le aringhe affumicate, il baccalà e lo stoccafisso ne sono un chiaro esempio. Tuttora la pratica vive in piatti tipici come lo "stoccafisso alla messinese".
Un capitolo a parte meritano i dolci, spesso a base di frutta, sia fresca che secca. Sovente legati a tradizione religiose, i dolci siciliani sono ricchissimi. Le monache di numerosi monasteri elaborarono svariate ricette. Molto utilizzata la ricotta, ma anche il cioccolato che a Modica viene lavorato artigianalmente e che a Palermo viene adoperato, in sette varieta' diverse nella famosa ed esclusiva torta "Setteveli".

Con gli Aragonesi, nel XIII secolo, la cucina siciliana si arrichi' ulteriormente, nacquero cosi' le preparazioni fritte. Si fa risalire a quest'epoca il "farsumagru", piatto a base di carne, opera dei “monsù”, cuochi provetti delle grandi famiglie nobili dell'Isola.
In questo stesso periodo giunsero in Sicilia, grazie ai commerci con il Medio Oriente le melanzane, che trovarono nella gastronomia siciliana ottima accoglienza: fritte, imbottite, trasformate in caponate, cotte alla griglia, sott'olio, abbinate a preparazioni a base di riso e pasta, sono ancora oggi le dominatrici della cucina insulare.
Gli Spagnoli importarono dall'America alcuni prodotti ancora non conosciuti in Europa: pomodori, peperoni, granturco, patate, fagioli, cacao e vaniglia.
Le successive vicende dell'Isola, dall'assegnazione ai Savoia all'insediamento dei Borboni fino all'annessione al Regno d'Italia non influirono sulla cucina locale, che aveva ormai una tradizione ben salda.
Non esistono sostanziali differenze nelle ricette tra una zona e l'altra dell'Isola, salvo alcune specialità locali.
La cucina si basa su cinque alimenti fondamentali: la pasta, il pesce, i formaggi, le verdure e i dolci. La carne bovina occupa un posto secondario (utilizzata di rado e per lo piu' in forma di frattaglie), in quanto proveniente da animali impiegati nei lavori agricoli e quindi con le carni dure e stoppose. Questo problema si risolse macinandola o tagliandola a fettine sottili, usanza dalla quale nasce una numerosa varietà di polpette e involtini farciti. Maggior rilievo ha la carne suina; ricca e molto varia la produzione di salsicce fresche e insaccate stagionate da affettare. Nell'Isola gli ovini sono sempre stati allevati e i piatti a base di agnello e capretto in umido o arrosto fanno parte della tradizione culinaria. Con il latte di capra e pecora si preparano svariati formaggi e ricotte freschissime. Immancabili nel pasto dei siciliani sono la pasta o un piatto di legumi (fave fresche o secche, lenticchie, farro, ceci). La pasta, regina delle tavole, viene condita nei modi piu' fantasiosi. Un tempo era uso comune prepararla fresca in casa. Farina di grano duro, acqua, sale e una lunga ed energica lavorazione: da questo impasto venivano ricavati formati diversi, ma i piu' famosi restano i maccheroni, il bucato o "busiato" e il bucatino, lo spaghetto e le lasagne.
Nei piatti si usa esclusivamente l'olio extravergine d'oliva, sia per cucinare che per condire. Il burro e' poco utilizzato e la sugna viene adoperata solo per ammorbidire l'impasto di alcuni dolci.
Il sale e' marino ed i piatti sono impreziositi dalle erbe aromatiche che crescono in abbondanza: basilico, prezzemolo, menta, alloro, rosmarino, cipolle e finocchietto selvatico, insieme a gelsomino, pinoli, uva passa, pangrattato tostato ("muddìca"), scorza d'arancia, succo di limone ecc. Caratteristico di tante preparazioni e' l'agrodolce. Molto utilizzate sono anche mandorle, nocciole e pistacchi, sia nella preparazioni di dolci e di bevande che per condire pasta e riso.

La Sicilia è una Terra tutta da scoprire e la cucina siciliana è conosciuta in tutto il mondo per la sua prelibatezza. Non vi resta che provarla!!!