Assolutamente da vedere è la bellissima interpretazione del grande Alberto Sordi nel film “Mafioso”, commedia italiana del 1962 del regista Alberto Lattuada, in cui interpreta un emigrato siciliano che vive a Milano e ritorna in Sicilia dopo anni per le ferie estive con la moglie e le figlie. Coinvolgente spaccato della vita dell’epoca in Italia, soprattutto dei siciliani, e della presenza della Mafia in Sicilia, in Italia e a New York, il film presenta le tradizioni e la cultura siciliana, evidenziando l’emozione nel ritornare nella propria “madre terra” di un siciliano emigrato, dal viaggio interminabile in treno all’arrivo in traghetto sull’isola, dall’accoglienza della famiglia ai pranzi tipici di festa, dal problema della disoccupazione a quello di essere “uomini d’onore”. E’ proprio per la riconoscenza al capomafia del paese che il protagonista, Nino Badalamenti, si trova ad essere prescelto come uomo d’onore ed intraprendere un viaggio “lungo ma corto” come ordinato dal padrino. Ed è proprio in questa parte del film che si sottolinea la presenza della Mafia, realtà inculcata attorno a cui ruota la vita dei siciliani, che entra in contrapposizione con l’onestà di un uomo che ama la vita e la sua terra ma che, quasi ingenuamente, non immagina che cosa significhi essere riconoscente al padrino del paese.
Il film in conclusione lascia lo spunto per una profonda riflessione sulla mentalità mafiosa e, a mio parere, su come possa essere annullata, perché anche se è passato mezzo secolo esiste ancora in altre forme. La mafia può essere cancellata per sempre, bisogna crederci, anche se sarà necessario molto tempo, non senza difficoltà, e con la volontà di tutti noi. Sono tanti i testimoni di questa lotta alla mafia, fra cui Giovanni Falcone di cui cito alcune frasi:
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.”
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